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I conflitti in coppia: come affrontarli e superarli

Se una persona crede che amore voglia dire non avere problemi, non avere conflitti, si sbaglia di grosso. Le discussioni, le contraddizioni, i litigi sono inevitabili e perfino auspicabili

Se una persona crede che amore voglia dire non avere problemi, non avere conflitti, si sbaglia di grosso. Le discussioni, le contraddizioni, i litigi sono inevitabili, se si vuole vivere in coppia. Entro certi limiti, sono addirittura auspicabili. Permettono di chiarire le proprie posizioni, di confrontarsi e di crescere, di fare passi successivi nello sviluppo della coppia, di trovare nuovi equilibri

Ognuno di noi è unico e irripetibile, quindi abbiamo opinioni divergenti, desideri e bisogni differenti, ragion per cui possiamo incorrere in litigi, disaccordi e conflitti. In questi casi non è produttivo evitarli e reprimere le proprie esigenze. E’ meglio trattare sul momento ciò che si sente, affrontare subito ciò che capita: frustrazioni, sofferenze, offese, tradimenti.. ma uno alla volta.

Saper gestire i conflitti significa sapere fare una buona scelta di tempo

E’ controproducente, ad esempio, scatenare un conflitto quando si sta per andare al lavoro, o di fronte a estranei o, peggio ancora, di fronte ai figli. Soprattutto bisogna esprimere, comunicare le proprie emozioni, il proprio vissuto di sofferenza, di vedute diverse, in modo da non offendere o ferire l’altro. Se, per esempio, ci si è recati al lavoro avendo lasciato irrisolto un litigio, bisognerebbe “riprendere i contatti” con una telefonata per confermare i propri sentimenti positivi e non lasciare il partner nell'angoscia, nella paura che tutto stia per crollare, evitando così di spingerlo verso risentimenti o rancori inutili e deleteri per entrambi.

Tutti e due devono sentirsi persone di pieni diritto e piena dignità

Ogni contrasto deve portare a una soluzione positiva per l’evoluzione, per la crescita del rapporto. Entrambi i partner non devono uscire da una discussione umiliati o feriti nella loro intimità. Entrambi devono perdonarsi reciprocamente e autenticamente, fino in fondo. Nessuno dei due deve avere in mano la verità assoluta. Ognuno esprime la propria convinzione, pronto però a conciliarla con quella dell’altro.

Bisogna anche saper rispettare i tempi del partner

Può capitare che sia già sulla difensiva o teso per problemi di altra natura ed è inutile e crudele porgli altre problematiche da affrontare. Certe questioni che sembrano insormontabili, se trattate in un momento di quiete, di relax, con dolcezza e tenerezza, trovano la loro giusta soluzione.

Ognuno deve consapevolmente riconoscere la propria parte di responsabilità

Si dice che, nella coppia, la colpa sia sempre da dividere per due. Si dovrebbe sempre iniziare una discussione prendendosi la propria parte di responsabilità, il proprio torto, i propri errori. L’errore deve essere interpretato, capito e superato. Deve essere vissuto come un momento di riflessione da cui ripartire più carichi di esperienza.
Spesso le discussioni, le incomprensioni, i litigi vengono da lontano, nel senso che la loro origine è da ricercare in ferite del passato non ancora rimarginate e quando la sofferenza riemerge ripetutamente significa che tali ferite vogliono essere riconosciute e curate.

Non dimentichiamo che il rapporto di coppia può "curare"

Quando emergono le parti più negative, più nascoste della nostra personalità, significa che è venuto il momento di trasformarle e superarle: con l’amore. Il successo di questa azione non è teorico o effetto di magia, ma deriva dall'atmosfera di complicità, di disponibilità, di ascolto creatasi nella coppia e dalla possibilità di cercare insieme nuove soluzioni e nuovi livelli di comunicazione in risposta appunto ai quesiti posti dai problemi e dalla sofferenze che via via affiorano.

La chiave di volta per la riuscita di un rapporto di coppia, dunque, è la volontà reciproca di crescere psicologicamente, spiritualmente, la volontà di collaborare a risolvere sinceramente i problemi dell’uno e dell’altra.
E’ quindi ingenuo credere che un problema si risolva da solo o non dire la verità per paura di far soffrire l’altro. Come è importante valorizzare sempre l’altro, non stancarsi mai di esprimere quotidianamente la propria stima, così non bisogna avere paura di discutere un lato negativo del carattere, per esempio, solo per non creare fastidi. Ogni atteggiamento o comportamento indesiderato, che crea sofferenza nell'altro, è importante che sia analizzato insieme - con amore – trasformato e superato. In fondo, se ci pensiamo, il vero rapporto di coppia è l’unico luogo in cui si può e si deve far emergere qualsiasi problema.
 
Per approfondimenti:
Se mi ami sai cosa dirmi. Eleonora Canalis. Ed. Paoline, 2005.
Stare bene insieme. Valerio Albisetti. Ed. Paoline, 2003.



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Commenti

Lilia
Lilia
Vorrei concludere questa relazione ma non riesco ad andarmene per paura di ciò che verrà dopo.
Economicamente sono debole e perderei tutto ciò che avevo costruito per la serenità dei miei figli.
Lui mi ha tradita, ingannata, trattata senza rispetto tante volte, altre volte ha cercato di dimostrare di essere un uomo presente.
Ora stiamo facendo un percorso psicologico per.il bene dei nostri figli.
Se non fosse per i bimbi sarei già andata via anni fa.

Piexe
Piexe
Stessa situazione di Erika (primo commento). Separazione con figlio piccolo. Lei probabilmente non mi ama a più da tempo ma è scoppiata quando abbiamo comprato casa lontano dai suoi genitori.
Il bambino è pure per me l'unico momento di gioia.
Dicono che con il tempo si superi.. non credo sia realmente vero se ci sono in mezzo bambini..

Erika
Erika
Mi sono separata da maggio di questo anno.
All inizio non mi sembrava vero.
Abbiamo un bambino insieme e ci dobbiamo vedere per forza.
Lui vuole stare da solo ed è cambiato con me, credo che non sia innamorato, anzi ne sono sicura. Io soffro per questo. Inoltre mi sento tanto sola ed ho perso interesse per molte cose che prima mi davano carica. Solo mio figlio mi rende felice. Ma io dentro sento inquietudine. Non posso sapere quanto durerà questo sentimento che mi opprime, lo sento alla bocca dello stomaco.

Tiziana
Tiziana
Descrizione molto chiara e precisa di grande aiuto ,,,semplice e ben fatta.

Irena
Irena
Volevo capire come si può smettere di mangiarmi le unghie grazie mille

Serena
Serena
Bellissimo articolo dottoressa, i miei più vivi complimenti. Condivido pienamente.

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