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Allarme cyberbullismo: 1 studente su 4 subisce o perseguita. Consigli per i ragazzi, gli insegnanti e i genitori

Cyberbullismo è una forma di molestia condotta tramite mezzi elettronici e più specificatamente e-mail, siti web, chat, blog, telefoni cellulari.

Come nel mondo reale ci sono bulli che usano violenze fisiche o psicologiche nei confronti dei compagni, così nel mondo “virtuale” esistono persone che, avvantaggiate dall'anonimato, usano il Web per esercitare la loro prepotenza. È questo il fenomeno del cyberbullismo, una forma di molestia condotta tramite mezzi elettronici e più specificatamente e-mail, siti web, chat, blog, telefoni cellulari.
Secondo una ricerca realizzata nel 2013 da Ipsos e Save the Children, risulta che 4 minori su 10 sono testimoni di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti “diversi” per aspetto fisico (67%), per orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%)
Il bullismo virtuale si differenzia da quello reale per l’anonimato del molestatore, la sua difficile reperibilità e l’assenza dei limiti spazio-temporali. In pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia e poco controllabile.

Gli autori, i cyberbulli sono spesso persone che la vittima ha conosciuto a scuola o nel quartiere. Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro, le diffamano, le mettono alla gogna e diffondono dicerie sul loro conto. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita della fiducia in se stesso, stati di ansia e depressione.

Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono  all'oscuro, perché non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti e può passare molto tempo prima che un caso venga alla luce. [italic: Vediamo allora come riconoscerlo, prevenirlo e affrontarlo].

 

A che cosa devono fare attenzione i genitori

Vostro figlio appare afflitto, offeso, arrabbiato? Si ritira in se stesso? Soffre maggiormente  di mal di testa, mal di pancia, problemi di sonno? Le sue prestazioni scolastiche hanno un calo improvviso? Non vuole più andare a scuola? Evita le gite e i viaggi organizzati dalla scuola? I compagni di scuola non si fanno più vivi? Notate che improvvisamente spariscono soldi oppure i suoi oggetti preferiti?

 

A che cosa devono fare attenzione gli insegnanti

Il clima in classe sta peggiorando? Non c'è coesione tra i compagni di classe? Si crea complicità soltanto nel prendersela con capri espiatori? Gli alunni hanno un comportamento sgarbato tra loro? Alcuni vengono esclusi o addirittura isolati? Alcuni alunni continuano a smarrire oggetti personali? Alcuni alunni cambiano il proprio comportamento? Diventano aggressivi? O sono spesso assenti? Le loro prestazioni sono calate nettamente? Attenzione: questi cambiamenti possono anche essere sintomo di un altro problema, di un altro disagio psichico. Se avete un sospetto, rivolgetevi a servizi specializzati.


Come si possono proteggere i giovani

I genitori e le scuole possono sostenere i bambini e i giovani dando loro i consigli su come trattare i dati privati in modo critico e con la massima sensibilità. Genitori e insegnanti possono discutere con loro su quali conseguenze può avere il loro comportamento in rete e cosa significa il cyberbullismo. Va inoltre segnalato loro che i bulli sono perseguibili penalmente.

 

Consigli per i ragazzi

E’ necessario che i ragazzi siano i primi autori della loro tutela e della loro sicurezza quando sono online. Si riportano di seguito alcuni consigli pratici (cit. TelefonoAzzuro.it):

  • Non rispondere a sms, mms, email o post molesti e offensivi.
  • Se gli sms, mms, le email o i post nei tuoi profili sui social network ti infastidiscono, cancellali, bloccando la persona che te li ha inviati.
  • Salva i messaggi ricevuti prendendo nota del giorno e dell’ora in cui arrivano (se chat, salva la cronologia).
  • A seconda di dove ricevi le minacce, cambia nickname, o numero di cellulare o l’indirizzo mail.
  • Se qualcosa che avviene online ti infastidisce (o fa stare male un tuo amico), parlane con un adulto di cui ti fidi.
  • In caso di minacce o proposte che ti infastidiscono, parlane immediatamente con gli adulti di cui ti fidi.

 

Consigli per gli adulti

Poiché il primo dovere di un genitore è quello di proteggere il proprio figlio, di seguito alcuni suggerimenti utili:

  • Costruite con vostro figlio le premesse per un dialogo sincero, mostrandogli la vostra disponibilità ad ascoltarlo e ad accogliere tutto ciò che desidera condividere con voi. Create le condizioni affinché – nell’eventualità in cui sorgano problemi – si senta libero di condividere le sue preoccupazioni con voi, sicuro di trovare un interlocutore attento.
  • Interessatevi e partecipate alle attività che svolge, impegnatevi a conoscere non solo le persone e i luoghi che frequenta, ma soprattutto a cosa fa quando è connesso in rete. Cercate momenti per stare insieme.
  • Prestate attenzione anche ai piccoli cambiamenti che avvengono nel suo comportamento e nei suoi atteggiamenti, ancor più se improvvisi; solo così potrete accorgervi se qualcosa lo turba;
  • Evitate che resti solo e privo di supervisione, soprattutto se passa molto tempo online;
  • Stabilite con lui alcune semplici regole di sicurezza da seguire (ad esempio, non accettare inviti – o amicizie sui social network - da parte di sconosciuti, informare regolarmente i genitori se c’è qualcuno che lo inopportuna online, etc.)
  • Chiedere consigli e aiuto ad un esperto (psicologo, educatore, telefono azzurro) che sarà indirizzarvi nella gestione di eventuali dubbi e difficoltà.

Pubblicato su Tablò - Il Giornale della città, Acerra, Ottobre 2014



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