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Rabbia incontrollabile e il disturbo esplosivo intermittente

Il Disturbo Esplosivo Intermittente IED è caratterizzato da scoppi di rabbia improvvisi, ricorrenti e imprevedibili, caratterizzati da aggressività verbale o fisica premeditata e sproporzionata a qualsiasi provocazione o stress situazionale.

Il Disturbo Esplosivo Intermittente IED (Intermittent Explosive Disorder) è catalogato nel Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5) tra i disturbi dirompenti del controllo degli impulsi ed è caratterizzato da scoppi di rabbia improvvisi, ricorrenti e imprevedibili, caratterizzati da aggressività verbale o fisica premeditata e sproporzionata a qualsiasi provocazione o stress situazionale.

Chi soffre di questa disfunzione tende a travisare la comunicazione o a sovrastimare, distorcendoli negativamente, i comportamenti degli altri e può reagire quindi con un’aggressività abnorme e incontrollata a situazioni normalmente gestibili attraverso il dialogo. Gli attacchi aggressivi possono essere rivolti verso persone, animali, oggetti, proprietà e in generale durano meno di 30 minuti.

Caratteristica tipica della sintomatologia è il discontrollo degli impulsi. Il soggetto solitamente descrive gli episodi aggressivi come attacchi di collera in cui il comportamento esplosivo è preceduto da una sensazione di tensione o eccitazione, cui segue a breve termine un senso di sollievo. A lungo termine però il soggetto può sperimentare emozioni di colpa, tristezza e imbarazzo in relazione all'episodio aggressivo attuato.

Gli episodi aggressivi non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale come il disturbo antisociale di personalità, disturbo borderline di personalità, disturbo psicotico, episodio maniacale, disturbo della condotta e disturbo da deficit d’attenzione ed iperattività, così come non è dovuto agli effetti diretti fisiologici di una sostanza o da una condizione medica generale.

Questo disturbo può causare la perdita diretta del posto di lavoro, sospensione dalla scuola, divorzio, difficoltà nei rapporti interpersonali o altri danni nelle aree sociali o professionali, incidenti, ricovero in ospedale, problemi finanziari, problemi penali e legali.
Nei legami affettivi la difficoltà è soprattutto convivere con una persona che soffre di Disturbo Esplosivo Intermittente, in quanto l’imprevedibilità delle reazioni aggressive può creare nell'altro una sensazione di timore costante e di tensione motivate dalla preoccupazione di scatenare eventuali episodi di aggressività.

Come si origina

In genere, tale disturbo si manifesta a partire dall'infanzia o dall'adolescenza e può precedere o predisporre all'insorgenza di altre psicopatologie quali disturbi depressivi, ansia e abuso di sostanze. Sembra che tale disturbo sia più frequente negli uomini. La maggior parte dei pazienti sono giovani e nella loro storia si riscontrano spesso frequenti incidenti stradali e possibile impulsività sessuale. Inoltre possono presentare un’estrema sensibilità all'alcool.

Le cause alla base di tale disturbo sembrano essere una combinazione di fattori biologici ed ambientali. La maggior parte delle persone con disturbo esplosivo intermittente sono cresciute all'interno di famiglie in cui comportamento esplosivo, accompagnato da abuso fisico e verbale erano abbastanza comuni. Essere esposti a questo tipo di violenza in tenera età rende più probabile che tali bambini manifestino questi stessi tratti man mano che crescono. La trasmissione della violenza è intergenerazionale: un bambino o una bambina che abbiano vissuto un’infanzia caratterizzata da abusi e maltrattamenti fisici, psicologici o entrambi, potrebbero reiterare o rivivere la violenza sperimentata in famiglia come modalità di “entrare in relazione con l’altro”, appresa dai modelli genitoriali. Le esperienze traumatiche, infatti, soprattutto se perpetrate all'interno della famiglia da adulti significativi, condizionano non solo lo sviluppo psicologico e la salute mentale del bambino, ma anche la sua capacità di stabilire relazioni affettive soddisfacenti una volta divenuto adulto e genitore a sua volta.

La cura e il trattamento

Per quanto concerne il trattamento questo potrebbe comportare sia un aspetto farmacologico che terapeutico, atti a promuovere una modifica del comportamento e un maggiore controllo degli impulsi aggressivi. 
Nel trattamento psicoterapico è importante identificare quali situazioni o comportamenti possono innescare una risposta aggressiva e da dove proviene la sintomatologia attuale disfunzionale. Attraverso le diverse tecniche terapeutiche (problem solving, tecniche di rilassamento, tecniche cognitive, tecniche esperienziali, terapia EMDR) la persona viene aiutata innanzitutto a conoscere meglio se stesso, la propria emotività e le proprie reazioni con gli altri e in secondo luogo ad individuare modalità alternative per gestire e per manifestare la rabbia e per instaurare e mantenere relazioni positive.

Info e appuntamenti

Pubblicato su Tablò, Giornale di Acerra, Aprile 2018



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