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Disturbo Borderline di Personalità: otto indizi per riconoscerlo

l Disturbo Borderline di Personalità (DBP) è una condizione complessa caratterizzata da instabilità emotiva, relazioni conflittuali e comportamenti impulsivi. Analizziamone le sue principali manifestazioni, le possibili cause e i trattamenti più efficaci

Capita a molti di reagire in modo impulsivo o di farsi trascinare dalle emozioni: perdere la pazienza con un automobilista distratto, rispondere bruscamente a un collega, oppure cedere a uno sfogo di gelosia. Episodi di umoralità o scelte impulsive fanno parte dell'esperienza umana, segnali della complessità delle nostre emozioni e della nostra umoralità di alcuni momenti. Ma cosa succede quando queste reazioni non rappresentano episodi isolati, bensì un tratto stabile della propria personalità? In questi casi, si può parlare di Disturbo Borderline di Personalità (DBP).

Il Disturbo Borderline di Personalità è un disturbo di personalità caratterizzato da un pattern pervasivo di instabilità nelle relazioni interpersonali, nell’immagine di sé e negli affetti, accompagnato da marcata impulsività. Inquadrato nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), il DBP è spesso difficile da diagnosticare a causa della variabilità dei suoi sintomi e della loro intensità, che tende a fluttuare significativamente nel tempo.


Caratteristiche e Sintomatologia

Le persone che soffrono di Disturbo Borderline di Personalità vivono una profonda instabilità emotiva che si manifesta attraverso una forte reattività agli stimoli esterni e difficoltà nel mantenere relazioni stabili. Tra le caratteristiche cliniche principali del DBP troviamo:

  1. Instabilità emotiva: Il tratto distintivo del DBP è l’intensa variabilità dell’umore. Gli individui borderline sperimentano oscillazioni emotive rapide, da periodi di profonda tristezza o rabbia improvvisa a momenti di euforia. Questo fenomeno è spesso influenzato da eventi esterni che, per chi soffre di DBP, possono sembrare amplificati e scatenare reazioni sproporzionate.

  2. Paura di abbandono: La paura di essere abbandonati, spesso percepita come imminente e inevitabile, porta a comportamenti di evitamento o a reazioni intense nelle relazioni interpersonali. Le persone con DBP possono sviluppare una serie di strategie per prevenire l’abbandono percepito, come attaccamenti eccessivi o sforzi disperati per trattenere l’altro.

  3. Relazioni instabili e intense: Le relazioni tendono ad essere caratterizzate da estrema idealizzazione seguita da svalutazione. Una persona con DBP può passare dall’ammirare un partner o un amico a criticarlo fortemente, a seconda delle circostanze, creando dinamiche relazionali turbolente e spesso conflittuali.

  4. Impulsività: I comportamenti impulsivi e spesso autodistruttivi sono frequenti nel DBP. Tra questi si riscontrano lo shopping compulsivo, l’abuso di sostanze, l’autolesionismo, e le crisi esplosive di rabbia. Queste azioni vengono spesso messe in atto per gestire l'angoscia o l'insoddisfazione che caratterizzano il disturbo.

  5. Disturbi dell’identità: L’instabilità dell’immagine di sé è un’altra caratteristica fondamentale del DBP. Gli individui possono avere un senso di sé mutevole, che si riflette in cambiamenti improvvisi nei valori, nelle aspirazioni o negli obiettivi di vita, portando spesso a una sensazione di vuoto cronico.

  6. Autolesionismo e pensieri suicidari: Molti individui con DBP mostrano comportamenti autolesionistici e pensieri suicidari, che rappresentano una richiesta di aiuto e un tentativo di gestire l’intensa sofferenza emotiva. L'autolesionismo, in particolare, è spesso utilizzato come strategia per scaricare la tensione emotiva.

Etiologia e Modelli Interpretativi

La causa del Disturbo Borderline di Personalità non è ancora completamente compresa, ma si ipotizza che vi sia un’interazione tra fattori genetici, ambientali e psicologici. Studi evidenziano una maggiore probabilità di sviluppare DBP in individui con una storia familiare di disturbi dell’umore o di altri disturbi di personalità. Inoltre, l’infanzia di queste persone può essere segnata da traumi, abusi o trascuratezza, elementi che contribuiscono a una maggiore vulnerabilità emotiva e a un difficile sviluppo dell’autoregolazione.

Dal punto di vista psicodinamico, il DBP viene interpretato come il risultato di una frammentazione dell’Io, spesso legata a esperienze relazionali precoci disfunzionali. La teoria biosociale suggerisce che i soggetti con DBP possiedano una predisposizione biologica alla reattività emotiva, che in contesti di invalidazione cronica – dove le loro emozioni vengono minimizzate o ignorate – aumenta la probabilità di sviluppare il disturbo.


Trattamento

Il trattamento del Disturbo Borderline di Personalità richiede un approccio integrato. Tra le terapie più efficaci troviamo combinazione di tecniche di mindfulness con interventi di regolazione emotiva, sviluppo delle competenze interpersonali e strategie di gestione dell’impulsività, inlcusa quindi la psicofarmacologia per la stabizzazione dei sintomi.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è utilizzata con successo per modificare schemi di pensiero disfunzionali e gestire le crisi emotive. 

L'EMDR è particolarmente utile perché permette di trattare in modo completo i traumi di attaccamento e le carenze emotive.

L’EMDR può aiutare i pazienti borderline a comprendere l’origine della loro paura dell’abbandono e a trovare modalità più sane per gestire la rabbia. Per esempio, i ricordi di figure genitoriali che non si sintonizzavano sui bisogni del paziente possono essere rielaborati per ridurre reazioni di dipendenza o collera incontrollata.

Il senso di vuoto e l'alterazione dell’identità nei pazienti con DBP spesso derivano dalla carenza di un attaccamento stabile durante l’infanzia. L'EMDR, attraverso tecniche specifiche, aiuta il paziente a integrare esperienze positive e a costruire una visione più stabile di sé.

Attraverso la terapia EMDR, il paziente può affrontare la memoria dei traumi legati a rabbia repressa o esplosiva, riducendo il rischio di agire impulsivamente in modi dannosi. 

La terapia EMDR, quindi, rappresenta un supporto terapeutico essenziale per chi soffre di DBP, offrendo un percorso per sciogliere i nodi del passato e ridurre il peso emotivo che condiziona la vita presente. Se abbinata a un approccio empatico e non giudicante da parte del terapeuta, l'EMDR può aiutare le persone con disturbo borderline di personalità a riappropriarsi del proprio benessere emotivo, fornendo strumenti per costruire una vita più stabile e soddisfacente.

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Commenti

Lilia
Lilia
Vorrei concludere questa relazione ma non riesco ad andarmene per paura di ciò che verrà dopo.
Economicamente sono debole e perderei tutto ciò che avevo costruito per la serenità dei miei figli.
Lui mi ha tradita, ingannata, trattata senza rispetto tante volte, altre volte ha cercato di dimostrare di essere un uomo presente.
Ora stiamo facendo un percorso psicologico per.il bene dei nostri figli.
Se non fosse per i bimbi sarei già andata via anni fa.

Piexe
Piexe
Stessa situazione di Erika (primo commento). Separazione con figlio piccolo. Lei probabilmente non mi ama a più da tempo ma è scoppiata quando abbiamo comprato casa lontano dai suoi genitori.
Il bambino è pure per me l'unico momento di gioia.
Dicono che con il tempo si superi.. non credo sia realmente vero se ci sono in mezzo bambini..

Erika
Erika
Mi sono separata da maggio di questo anno.
All inizio non mi sembrava vero.
Abbiamo un bambino insieme e ci dobbiamo vedere per forza.
Lui vuole stare da solo ed è cambiato con me, credo che non sia innamorato, anzi ne sono sicura. Io soffro per questo. Inoltre mi sento tanto sola ed ho perso interesse per molte cose che prima mi davano carica. Solo mio figlio mi rende felice. Ma io dentro sento inquietudine. Non posso sapere quanto durerà questo sentimento che mi opprime, lo sento alla bocca dello stomaco.

Tiziana
Tiziana
Descrizione molto chiara e precisa di grande aiuto ,,,semplice e ben fatta.

Irena
Irena
Volevo capire come si può smettere di mangiarmi le unghie grazie mille

Serena
Serena
Bellissimo articolo dottoressa, i miei più vivi complimenti. Condivido pienamente.

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